Tempo di Bilanci

Pubblicato da Giant Trees Foundation il 2 Febbraio 2019
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La Giant Trees Foundation è una realtà friulana che opera a livello internazionale per la tutela e la salvaguardia dei boschi e dei suoi patriarchi verdi, e si è distinta nel periodo natalizio per la sua iniziativa di raccolta fondi “Per Natale fai nascere un bosco nuovo”. Tale iniziativa ha avuto risonanza nazionale e ha messo in luce la caparbietà dei friulani e la loro capacità di far fronte all’emergenza e alla drammaticità di situazioni disastrose con un forte spirito di unità e di sacrificio.

Alla vice presidente professoressa Marisa Sestito abbiamo chiesto un primo bilancio: "L’iniziativa era partita con l’intento di dare, nel nostro piccolo, un contributo alla Carnia, duramente colpita dalla tempesta Vaia a fine ottobre. Avevamo pensato, che visto l’avvicinarsi delle festività Natalizie si potevano recuperare i cimali degli alberi caduti per farne alberi di Natale o composizioni per addobbare le nostre case. Ci siamo così messi in contatto con alcuni sindaci, in particolare con i comuni di Sappada, Ampezzo e Forni Avoltri, con i quali avevamo già in animo di collaborare per valorizzare le foreste ancor prima dell’alluvione, in maniera da poterci rendere utili, nella forma più semplici che potevamo trovare: andare a raccogliere le punte e i rami degli alberi spezzati per poterle distribuire allo scopo di raccogliere dei fondi. L’iniziativa è immediatamente piaciuta e ha subito preso piede, è diventata quasi subito “virale” e molto più grande di noi. In pochi giorni molte volontarie e volontari ci hanno cercato per darci una mano. Innumerevoli scuole, comuni, istituzioni, enti, imprenditori, banche su tutto il territorio nazionale hanno voluto contribuire secondo le modalità che ritenevano più vicine al loro sentire e secondo le loro capacità per portare nelle loro piazze, nelle loro scuole o nelle loro case un simbolo di queste foreste spezzate. Alcuni sono venuti dalla Lombardia, altri dall'Emilia e dalla Toscana, e infine perfino dalla Sicilia. Volevano dimostrare con un gesto semplice la loro vicinanza e aiutarci a far rinascere le foreste così duramente colpite. L’affetto e la solidarietà che si sono creati attorno a questa iniziativa, per noi è stata una vera sorpresa che abbiamo accolto con ammirazione e gratitudine, tanto che in poco tempo l’iniziativa ha assunto le caratteristiche di un vero e proprio progetto: Riforestare in maniera scientifica e innovativa, in collaborazione con l'Università di Udine, alcuni appezzamenti di bosco nei comuni alluvionati, per creare delle “best practice” in grado di raccogliere preziose informazioni su come affrontare nel futuro questi eventi. Inoltre la collaborazione con gli istituti agrari e vari poli universitari, potrebbe permettere ai giovani di creare imprese e nuove professionalità per affrontare questi eventi climatici sempre più frequenti e in grado di gestire foreste sane redditizie e capaci di sopportare i mutamenti climatici cui stiamo assistendo.


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Sinceramente

però non avevamo alcuna idea di quanto avremmo potuto raccogliere per questo progetto

 e quindi non potevamo capire quanto avremmo potuto investire in termini di tempo e di denaro. I risultati economici, oltre all’incredibile coinvolgimento di persone, enti e associazioni, sono stati comunque veramente eclatanti. Attualmente, pur non essendo ancora conclusa la raccolta fondi, abbiamo oltrepassato la soglia dei 50.000 euro, ai quali bisognerebbe sommare tutte le spese che sono state direttamente sostenute dagli sponsor, dai sostenitori e dai volontari. Tutti i fondi raccolti saranno integralmente utilizzati per il progetto e questo importo ci permetterà di affrontare meglio e definire nello specifico il progetto pluriennale: le modalità con le quali costruire i lotti di boschi sperimentali nelle zone alluvionate, la scelta delle specie capaci di resistere alle nuove sollecitazioni climatiche, le attività di recupero del legname e le opere di ingegneria naturalistica necessarie. Lo faremo sicuramente con un occhio attento alla didattica e alla comunicazione ma, allo stesso tempo, siamo certi che il nostro impegno potrà anche garantire, nel medio-lungo periodo, un ritorno economico, paesaggistico e turistico per le popolazioni della Carnia."

Il lavoro è appena cominciato. 

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