Ecuador 7

Pubblicato da Giant Trees Foundation il 2 Maggio 2019
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Giovanni avrebbe dovuto tenere i rapporti con l’Università Amazzonica di Ikiam,

con la riserva del popolo Kichwa e con gli altri due membri della spedizione,

Paulo, un ingegnere forestale ed Eliseo, la nostra guida, ottenendo tutti i permessi necessari per entrare nella foresta per arrampicare e misurare gli alberi. Ma quando ci ritrovammo a metà febbraio non avevamo ancora in mano nulla di scritto. “Ho chiesto più volte ma non mi hanno mai risposto” “E’ un anno che ti chiedo di ottenere i permessi e di inviarmi le mail per conoscenza. Non l’hai mai fatto. Manca meno di un mese alla partenza e non so con chi hai parlato ne che accordi hai preso” “Tranquillo arriverà tutto”. Lui era così. Fiducia incrollabile nel prossimo e nella sua onestà abbinata anche ad una giovanile ingenuità che di certo non sempre era utile ai fini pratici.   “Non sono tranquillo per niente! Comunuqe da ora mi dai i recapiti e vedo io”  risposi un pò spazientito “Potrei andare all’Ambasciata dell’Ecuador a Roma per farci dare il Patrocinio” si intromise Vale. “Buona idea, cerchiamo anche alcuni sponsor se riusciamo, ma ora accordiamoci sui compiti di ognuno, sul materiale da portare e sul programma. Per l’attrezzatura dovremo imbarcare oltre 200 kg di materiale, praticamente 8 zaini da 25 kg, quindi due a testa. Nel bagaglio a mano dovrete mettere i vostri effetti personali o le cose di valore, come per esempio le telecamere di Davide. Quindi portate solo l’essenziale”. "Per i serpenti velenosi?” “Non ci sono antidoti, e se ci sono, sono monospecifici, per cui bisognerebbe individuare con precisione il serpente che ci ha morso. Ma ci sono anche scorpioni, rane, ragni, millepiedi e formiche velenose. Chi non se la sente deve dirlo ora” Aspettavo quindi con ansia l’ultimo responso di ognuno. Nessuno si tirò indietro.

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