Forest Summer School - La bellezza di crescere assieme

Pubblicato da Giant Trees Foundation il 24 Agosto 2020
Articolo
placehold

Quella che sto per raccontarvi,

è la storia di una bella avventura

quella della Forest Summer School un progetto della Giant Trees Foundation.

Tutto ebbe inizio con il lockdown e la chiusura delle scuole. L’istituto presso il quale lavoro, come molte altre scuole della Regione, si è attivato fin da subito. Ma l’abbiamo sperimentato tutti: la didattica a distanza non prevede un contatto reale e questo ha reso le cose un po’ difficili. Soprattutto per una classe di primini la segregazione ha pesato molto. Non parliamo poi dei genitori che praticamente non si conoscevano. Proposi quindi degli incontri settimanali, sulla piattaforma zoom, non per affrontare tematiche scolastiche ma per mantenere il contatto con le famiglie e capire le loro necessità perché avevo a cuore non solo il benessere degli studenti ma anche quello dei genitori. Ne è uscito un bel gruppo, nel quale si poteva discutere e confrontarsi. Un bel gruppo di genitori attivi e collaborativi. Il tutto poi è proseguito come per magia: la proposta di portare la classe in montagna per una settimana per ricostruire il sentiero didattico per non vedenti e ipovedenti di Passo Pura; all’inizio sembrava impossibile, a causa delle restrizioni imposte dal COVID poi, incredibilmente, tutti gli ostacoli si sono appianati e così dall’8 al 14 agosto mi sono trasferita a Passo Pura con 20 ragazzi di prima superiore grazie alla preziosa collaborazione della Giant Trees Foundation e del comune di Ampezzo.


placehold

Che cosa mi porto a casa dall’esperienza della Forest Summer School?

Speranza, determinazione,

 che è possibile lavorare insieme nella diversità, che l’unione fa la forza, che anche se tra un po’ inizierà la scuola e le prospettive non sono delle migliori, quello che ho vissuto insieme a questi ragazzi rimarrà per me un memoriale, al quale attingerò a piene mani nei momenti bui. Un’esperienza incredibile anche per l’eterogeneità dei partecipanti: ragazzi, studenti universitari, liberi professionisti, uomini e donne di diversa età e culture accumunati dagli stessi ideali. Ho visto i ragazzi trasformarsi non solo grazie al lavoro manuale ma anche alla possibilità data loro di conoscersi, accettarsi ma soprattutto aiutarsi.

Ho chiesto agli studenti di mandarmi i loro pensieri, le emozioni vissute e quello che ho letto è davvero potente e lo voglio condividere. Scrivono: ho imparato ad avere pazienza, ho capito quanta determinazione occorre mettere per spostare cose “semplici” come massi e terra, e ho capito l’importanza di avere un leader nella propria squadra… Mi sono sentita ascoltata quando avevo bisogno e ho capito quanto le persone forti all’apparenza, possano avere dentro una fragilità e sensibilità incredibile…. Ho ricevuto abbracci che mi hanno infuso sicurezza e gioia. Ma ho capito anche che persone apparentemente silenziose, con cui non parli spesso, possano diventare tue grandi amiche….


placehold

Ho sperimentato lo spirito di squadra

e non mi sono mai sentita giudicata….

In montagna ho imparato a guardare il mondo con occhi diversi per notare anche il più piccolo dettaglio, che, alle volte, è proprio il più bello; ho finalmente scoperto cos’è il vero lavoro di squadra, testandolo, per la prima volta, con i miei compagni di classe e con i volontari della Forest Summer School; ho capito il vero valore dell’amicizia e il fatto che non tutti siamo ciò che mostriamo, ma ognuno, dentro di sé, ha un mondo da scoprire e da far scoprire… Ho provato, letteralmente, la mia prima esperienza lavorativa e mi è piaciuta veramente molto, soprattutto perché avevo al mio fianco molte persone che mi sostenevano e che mi aiutavano; ma ciò che mi ha colpita di più è stato il fatto che lì, a millecinquecento metri d’altezza, non ci fosse la connessione quindi ci siamo allontanati tutti dal mondo dei social e ho realmente capito il vero valore delle persone. …Per la prima volta mi sono sentita veramente parte di un gruppo. Lì, ad Ampezzo, si è creata una vera e propria famiglia. …Questa esperienza è la prova che tutto è possibile. Quindi, montagna, tu che sei così grande e silenziosa, sei riuscita a cambiare la vita di venti persone, unendole. Porterò questa avventura nel cuore per sempre perché, proprio durante quei sei giorni, ho capito il vero valore della vita.

placehold

testimonianza della Prof.ssa Claudia Giacomazzi che, assieme alla sua classe di Trieste ha partecipato a questa sessione di Ampezzo. Articolo tratto da Trieste All New