Il pino di Massimiliano

Pubblicato da Giant Trees Foundation il 7 Gennaio 2020
Articolo
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Ghost pine per gli americani,

un nome che gli si addice,

poiché sembra quasi malato e i suoi aghi quasi spariscono contro il cielo assolato o tra le nubi.

Ma è anche detto comunemente “digger pine”, pino scavatore, per la sua capacità di scavare tra le rocce e abbarbicarvisi (ma anche perchè una tribù di indiani americani scavava il terreno per raccogliere le sue radici). Deve essere per la capacità di vivere con poco, avvinghiandosi stretto alle rocce, che l'Arciduca Massimiliano d'Asburgo lo scelse, quando decise di sperimentare alberi del Messico e della California per rimboschire il brullo pianoro che scendeva sul mare e dove aveva deciso di costruire, per sé e la sua sposa, la reggia che ora chiamiamo Miramare. E’ un pino spesso policormico (con più steli dipartentisi dalla base), non molto alto, raramente oltrepassa i 20 metri nella sua terra di origine (California e Sierra Nevada) e i suoi aghi, pallidi, grigio verdi, raggruppati per tre, e lunghi anche 20 cm, e quindi spioventi, gli danno quell’aria malinconica e triste. Le sue pigne, tipicamente uncinate, sono capaci di rimanere sull’albero per oltre sette anni.

Il Pinus sabiniana di Miramare, anche se non molto grande, è probabilmente l’unico esemplare di queste dimensioni in Friuli Venezia Giulia, e questo gli ha permesso, a buon diritto, di essere iscritto tra gli Alberi Monumentali Italiani.

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E’ stato recentemente

oggetto di un intervento di cura

da parte della Direzione centrale risorse agroalimentari, forestali e ittiche che con suo personale specializzato ha effettuato un intervento di potatura in arrampicata (tree-climbing) per eliminare parti secche, ammalorate e pericolose per gli utenti del Parco (potatura di rimonda). Nel futuro si prevede di intervenire con apposite operazioni di miglioramento del terreno che permetteranno alle radici di assorbire in maniera migliore gli elementi nutritivi già presenti nel suolo.


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