L'ottavo Continente -prima parte

Pubblicato da Giant Trees Foundation il 7 Settembre 2022
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L'ottavo Continente - prima parte

100 giorni in Amazzonìa

Lo sapete, sono nato in un vivaio e ho cominciato ad essere affascinato dagli alberi e ad arrampicarli fin da piccolo. Seguendo questa passione sono diventato agronomo, tree-climber, arboricoltore e infine esploratore delle chiome degli alberi più grandi del pianeta e delle loro foreste. Proprio così: esploratore. Ma davvero al giorno d'oggi dobbiamo esplorare ancora qualcosa?

In effetti non sappiamo quasi nulla del mondo arboreo, soprattutto di quello più alto, quello sopra i 50 metri immerso nelle grandi foreste.

Questo ottavo continente risulta ancora pressochè inesplorato per le enormi difficoltà e pericoli che si nascondono nel raggiungere i rami più alti, inesplorato quasi quanto le profondità marine.

Pensate infatti alle enormi difficoltà che si devono fare per entrare in una foresta tropicale e aggiungete poi la necessità di salire sulle chiome più alte, raggiungendo i primi rami ad oltre 40 metri di altezza, per studiarle, misurarle, conoscerle.

Spesso può voler dire attraversare paludi o zono innondate di foresta piene di coccodrilli, anguille elettriche, piranha, anaconde, o rischiare di invadere i territori di caccia di puma, giaguari o scimmie urlatrici. Ma può capitare anche di mettere una mano su serpenti micidiali, rane o scorpioni velenosi, formiche proiettile, enormi nidi di vespe mortali o ancora rischiare di cadere da un ramo perchè si arrampica praticamente sempre sotto la pioggia.

Ma può voler dire anche ammalarsi per la semplice puntura di una zanzara .

Per questo gli esploratori di grandi chiome, soprattutto nelle foreste tropicali, sono piuttosto rari.

Eppure i grandi alberi sono i padri di tutta la foresta e non li conosciamo affatto.

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Sono dei veri e propri immensi condomini

dove si sviluppano e convivono milioni di forme di vita

alcune molto particolari e ancora non identificate, che a terra non possiamo incontrare ne vedere.

Sui grandi rami, nelle chiome più alte troviamo la terra del cielo, un suolo che in centinaia di anni si è sviluppato con caratteristiche peculiari solo lì. Questo terreno ospita dei microhabitat unici dove insetti, piccoli mammiferi o animali e migliaia di microorganismi si sviluppano e vivono in condizioni assolutamente speciali.

Le grandi chiome ospitano anche centinaia di specie diverse di altre piante: epifite, bromelie, alghe, muschi, licheni, ficus rampicanti, filodendri, photus, e anche loro contribuiscono a creare ulteriori e diversi habitat per animali più meno grandi: sui grandi alberi ho avuto la fortuna di incontrare aquile, pappagalli giganti, pippistrelli, scimmie, ma altre centinaia di animali restano ancora da scoprire. 

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La nostra missione è

quindi identificare questi grandi alberi 

geolocalizzarli e misurarli in maniera precisa, raccogliendo tutte le informazioni possibili durante i primi sopralluoghi così da creare quasi una sorta di “carta di identità dei grandi alberi” che poi passiamo ad università ed enti che si occupano di studi più mirati ed approfonditi. Spesso però il nostro lavoro procede anche accompagnando proprio questi studiosi direttamente sulle chiome dove possono compiere i loro studi o piazzare per esempio delle fototrappole in completa sicurezza grazie al nostro supporto.