Linee Guida per la cura e la salvaguardia degli Alberi Monumentali Italiani

Pubblicato da Giant Trees Foundation il 5 Maggio 2020
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Sono state da poco aggiornate e approvate,

con decreto 31 marzo 2020 n. 1104 del Ministero politiche alimentari, agricole, forestali le Linee Guida per gli interventi di cura e salvaguardia degli Alberi Monumentali

Il documento è stato aggiornato alla luce dell'emanazione della nuova Circolare del 5 marzo 2020 n. 461, relativa ai procedimenti amministrativi per la tutela e salvaguardia degli alberi monumentali. In base a tale circolare, tutti gli interventi che costituiscono modifica della parte epigea ed ipogea degli alberi monumentali devono essere autorizzati dall’organismo competente in materia. Per questo motivo il Ministero ha sentito l’esigenza di elaborare delle Linee guida nelle quali vengano delineati e descritti gli interventi ammissibili. 

E’ un documento importante nel suo genere perché costituisce il primo documento approvato da un Ministero Italiano per la cura e la gestione degli alberi monumentali, anche se buona parte delle linee di indirizzo inserite possono essere applicate a qualsiasi intervento su grandi albero. E' il risultato di uno sforzo notevole, partito sulla falsa riga delle Linee guida elaborate su questo tema dalla Regione Friuli Venezia Giulia ma le indicazioni contenute nell’elaborato finale sono il frutto di esperienze e competenze condivise a più livelli e di un processo di consultazione pubblica, durato oltre un anno, che ha coinvolto diversi portatori di interesse tra cui Regioni, Province autonome e categorie di professionisti del settore.

Le Linee guida per gli interventi di cura e salvaguardia degli alberi monumentali sono rivolte prevalentemente ai proprietari dei grandi alberi ma anche alle imprese addette alla loro cura e ai funzionari tecnici dei Comuni.
Senza la pretesa di voler essere un manuale tecnico-scientifico, hanno lo scopo di fornire uno spettro di buone pratiche a cui fare riferimento nella gestione del patrimonio arboreo monumentale specificando i parametri qualitativi minimi che dovrebbero essere alla base di ogni intervento rivolto a tale categoria di alberi, consolidando e definendo meglio anche i termini di un linguaggio tecnico troppo spesso poco chiaro e impreciso.

Nella prima parte si descrivono brevemente le caratteristiche peculiari degli alberi monumentali evidenziando come la loro tutela sia indispensabile per il mantenimento della biodiversità specifica dell’albero stesso, dell’ambiente che lo circonda e dei suoi importantissimi microhabitat, oltre che del patrimonio storico e culturale del nostro paesaggio sia urbano che forestale.
Negli ecosistemi naturali il fatto che un albero compia il proprio ciclo e ad un certo punto giunga al termine della propria esistenza è un fatto normale: il ciclo della sostanza organica si mantiene grazie alla morte degli alberi e quello che più conta non è l’individuo in sè per sè ma la sopravvivenza della specie e del popolamento. In questi ambienti quindi la miglior salvaguardia potrebbe essere “il non intervento”.
In ambienti antropizzati, il deperimento di un albero e la sua potenziale morte possono invece dare luogo ad una serie di implicazioni negative dal peso direttamente proporzionale a quello che è il valore attribuito allo stesso in termini di benefici estetici, patrimoniali, sociali, di sicurezza. In tali ambienti per mantenere la funzionalità ad un livello tale da poter beneficiare per il più lungo tempo possibile della rassicurante e preziosa presenza di un albero, si rende necessaria una gestione oculata che eviti o limiti gli inconvenienti che le condizioni reali comportano. Se, da un lato, gran parte degli alberi monumentali ha raggiunto tale condizione perché conservata dall’uomo, dall’altro è proprio l’uomo a costituire la prima fonte di pericolo per questi patriarchi con azioni dirette e indirette: potature errate, traumi al tronco e alle branche principali, danni agli apparati radicali”

Proprio partendo da queste considerazioni, per la prima volta si evidenzia e si sancisce, con un decreto Ministeriale, la necessità di tutelare l’apparato radicale di un albero e il suolo interessato dalle radici della pianta, istituendo una zona di protezione dell’apparato radicale con raggio minimo pari ad almeno 20 metri. Tutti gli interventi che andranno quindi ad interessare questa area, modificandola, dovranno essere opportunamente autorizzati.


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Ma dovranno essere autorizzati 

anche tutti gli altri interventi che andranno a modificare la parte aerea. 

La richiesta dovrà essere accompagnata da una valutazione elaborata da un tecnico abilitato, di riconosciuta professionalità e specializzazione nel campo della valutazione di stabilità e cura delle piante.

Le Linee Guida descrivono brevemente i parametri e i contenuti necessari a far sì che una perizia fitopatologica strutturale contenga effettivamente tutte le componenti necessarie per fornire all’organo competente (in alcuni casi le Regioni Autonome, in altri i Comuni e il Ministero) le informazioni necessarie a rilasciare le autorizzazioni necessarie, lasciando al professionista la scelta delle strumentazioni da utilizzare per giustificare le sue valutazioni, le sue scelte e le sue conclusioni. Nel documento si evidenzia comunque il fatto che, per tali esemplari, sarebbe sempre preferibile intervenire sulla base di un piano di gestione pluriennale piuttosto che con interventi “a spot” indotti da urgenze o necessità contingenti. 

Tra i vari interventi prescrivibili sugli alberi monumentali le potature sono trattate in maniera piuttosto approfondita, sia perché costituiscono uno degli interventi più frequenti sugli alberi, sia perché sono anche una delle operazioni che in realtà causa i maggiori danni agli alberi, soprattutto se svolte da operatori non professionisti. Le linee Guida cercano anche di far ordine sulle varie terminologie, sulle effettive necessità di intervento e sulla loro criticità.

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Naturalmente non sempre l’unico intervento possibile su un grande albero è dato dalla potatura.

Il documento quindi prende in considerazione e fornisce utili indicazioni metodologiche anche riguardo ad altri interventi che si possono rendere necessari quando si deve intervenire sulla chioma di alberi monumentali quali il consolidamento di branche o dell’intero fusto e la cura di ferite causate da eventi atmosferici quali fulmini, vento o neve.

Particolare attenzione viene rivolta, ancora una volta, agli apparati radicali, descrivendo i vari interventi che possono rendersi necessari sulle radici, nell’eventualità di scavi o di potature in seguito a operazioni che debbano essere svolte nella zona di protezione, ma anche per contrastare il compattamento del terreno, per salvaguardare apparati radicali affioranti, valutando la possibilità di realizzare pavimenti aerati o sopraelevati o la necessità di interventi quali la sostituzione del suolo, adeguate concimazioni o pacciamature e mulcing. Ancora una volta comunque il documento suggerisce in maniera oculata come per diminuire il compattamento o ridurre il rischio per gli utenti, un intervento di certo poco impattante, costoso e molto utile può essere la semplice recinzione dell’area di rispetto con la posa di steccati o idonee protezioni.

Non mancano infine gli accenni alla posa di sistemi parafulmine e l’attenzione ai trattamenti fitosanitari biologici in chioma e al terreno, così come alcune indicazioni per riprodurre e conservare il genoma di questi giganti verdi.


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Le Linee Guida per la cura e la salvaguardia degli alberi monumentali 

costituiscono quindi senz'altro una buona base da cui partire e un notevole aiuto per tutti coloro che si devono occupare di grandi alberi e che non hanno le necessarie competenze per decidere quali interventi eseguire sugli alberi e a chi farli fare.


Sicuramente questo documento non può ritenersi esaustivo e definitivo, ma riteniamo che per la prima volta, in maniera ufficiale in Italia, sia stata creata una buona base da cui partire per orientarsi in questo campo, spesso pieno di esperti fai da tè o di ditte improvvisate, poiché si definiscono finalmente in maniera univoca alcuni termini tecnici e si evidenziano e descrivono le varie operazioni utili che possono migliorare la vita dei nostri "cugini" alberi, soprattutto in ambiente antropizzato.

Se volete approfondire l'argomento, potete scaricare le Linee Guida al seguente link:

Linee Guida per gli interventi di Cura e la Salvaguardia degli alberi Monumentali