PAULOWNIA E PRATO POLIFITA

Pubblicato da Giant Trees Foundation il 27 Aprile 2021
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PAULOWNIA E PRATO POLIFITA

di Gianluca Barnabà

In questo campo abbiamo piantato il clone di Paulownia Z07. È stato adottato un sesto d’impianto di 6x6 metri a quinconce (le piante sono disposte a intervalli regolari secondo un reticolo a maglie triangolari). In questo modo sulla fila le piante sono distanti sei metri mentre due piante di file diverse sono distanti tra loro di 6,7 metri. Questa disposizione consente di ottenere visivamente un effetto più simile a un bosco naturale e inoltre questa disposizione riduce la competizione intraspecifica rispetto alla disposizione classica a rettangolo.

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In questo campo sperimentale la coltura interfilare principale è un prato polifita permanente, cioè  una tipologia di cotico erboso che deriva da forme di inerbimento più o meno spontaneo. Esistono diverse tipologie di prati ognuna con una diversa composizione floristica condizionata dalle caratteristiche ambientali e dalle pratiche agronomiche attuate. In montagna e nei fondivalle i prati permanenti sono un’importante risorsa foraggera e sia quelli di montagna che di pianura svolgono un fondamentale ruolo produttivo, ambientale e paesaggistico.



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L’obiettivo di questo campo è di avere sotto la piantagione di Paulownia

 un prato da utilizzare per il pascolo degli animali: pecore, maiali, cavalli e oche.

 Dopo aver piantato gli alberi abbiamo distanziato con una rete gli animali per evitare che bruchino anche le giovani paulownie e lasciato loro spazio al di fuori del recito dove poter brucare l’erba. Non appena le piantine avranno raggiunto un’altezza adeguata, anche gli animali potranno brucare all’interno della piantagione di Paulownia sia l’erba sia i residui di potatura delle piante. Più avanti negli anni inoltre le ampie chiome potranno offrire riparo agli animali durante i mesi più caldi. 

L’ombra però può influire negativamente sulla crescita dell’erba del pascolo. Con questa sperimentazione vogliamo quindi capire di quanto si riduce nel tempo la produzione di erba da destinare agli aniumali e quanto è possibile alimentare gli animali con le foglie della Paulownia. In questo modo possiamo valutare anche quanto questa pianta possa essere utilizzata come specie da foraggio.