Il conoscitore di legni e il cercatore di alberi

Pubblicato da Giant Trees Foundation il 12 Giugno 2018
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"Vieni a Trovarmi?"

"Certo che sì"

Si erano lasciati così il cercatore di alberi e il conoscitore di legni, dopo essersi riconosciuti dall’odore di muschio sulle mani. Ma il tempo era passato sulle piante in piedi e su quelle dei loro piedi in cammino.

Ma un incontro vero non si interrompe a lungo se il cuore lo attende.

“Eccomi” “Sono felice tu sia qui” E la porta del laboratorio si aprì su un mondo inaspettato per il cercatore di alberi. Legni di ogni specie, pazientemente raccolti, accatastati, catalogati, riconosciuti e amati, riempivano il grande capannone. Attrezzi lucenti, ordinati sul muro, sgorbie perfettamente affilate, pialle, seghe a mano in un ordine pulito e profumato. Il conoscitore di legni lo accompagnava raccontandogli le storie di ogni pezzo, con un cuore bambino. “questo arriva dal Centro America, è uno sei legni più pesanti al mondo, sono dei pezzi piccoli perché dovevano essere portati fuori dalla giungla a mano sulle spalle da uno o al massimo due uomini. Servono per fare strumenti musicali. Sono stati raccolti da un mio amico francese anni or sono. Non se ne trovano più. E questo pezzo di mogano è della stessa specie di quello dietro, ma gli anelli sono molto più stretti. Non se ne trova più così, l’hanno tagliato tutto oltre un secolo fa, ora si trova solo quello a più rapido accrescimento. Ma naturalmente non hanno le stesse caratteristiche. Questo invece è un legno molto duro. E’ difficile da intagliare, ma ha nervature spettacolari. Vedi il più delle volte recupero alberi già caduti. Non mi piace abbattere alberi per fare i miei lavori. Voglio ridare una nuova vita all’albero morto. Farne un’opera altrettanto bella di quando l’albero era in vita. Utilizzo anche legni con difetti, aggrediti dai funghi o dagli insetti, che altri scarterebbero e utilizzerebbero per farne fuoco.

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"E questo che legno è?" "Oh questo è difficile da riconoscere, si può confondere con un'altro molto simile, allora devi chiudere gli occhi e annusarlo. Ecco ora so perfettamente quale dei due legni è questo che ho in mano" rispose ripetendo un paio di volte un impronunciabile e altrettanto difficile da ricordare nome latino. Il cercatore di alberi si fermò a guardare stupito il conoscitore di legni. Usava la sua mano per riconoscere le nervature degli alberi e le cortecce, accarezzandoli come si fa con la donna amata, ne riconosceva il profumo a occhi chiusi, si ricordava il loro nome dopo molti anni. "Ecco un uomo innamorato" pensò guardando con ammirazione il conoscitore di legni.